
PENOMBRA
- STATO
- Concorso - Menzione
- TIPOLOGIA
- Padiglione
- SITO
- Bergamo
- ANNO
- 2016
- TEAM di PROGETTO
-
Tommaso Campiotti
JQTS Atelier - CONSULENZE
- Strutture - Daniel Maio
Progetto svolto con João Quintela e Tim Simon-Meyer, fondatori di JQTS Atelier.
Penombra House è un progetto per il concorso pubblico per la creazione di un padiglione esterno multifunzionale per una nuova area verde nella città di Bergamo, in Italia. Il compito sembra essere molto chiaro: come creare un linguaggio architettonico abbastanza forte da accogliere tanti usi diversi e allo stesso tempo creare una nuova centralità per questo “Parco della Trucca” senza riferimenti? Questa proposta intende creare un semplice grande tetto: un’area coperta come idea di spazio comune che si ricollega agli edifici tipici della zona, le vecchie cascine.
Anticamente questo nuovo parco di Bergamo era un’enorme area agricola dove le cascine erano le uniche strutture esistenti. Alcune di esse si possono ancora trovare in questa regione del nord Italia. Ma mentre quelle cascine avevano una funzione chiara e un unico spazio interno, ora l’obiettivo era quello di creare un nuovo edificio che potesse recuperare quel significato simbolico e quella memoria basata sulla forma del tetto a falde, ma che fosse comunque in grado di accogliere diversi usi ed eventi legati alle attività sportive, di relax e di ristorazione.
La nostra proposta si basa su una reinterpretazione di quella vecchia tipologia di cascina in cui la struttura definisce lo spazio interno, ma invece di una monotona ripetizione di un singolo elemento strutturale proponiamo di creare un’idea di portici strutturali diversi basati sullo stesso diagramma di forze che ci permette di generare una leggera variazione degli spazi interni a seconda degli usi richiesti.
In questo modo, il significato simbolico della forma è ancora molto presente ed è solo una conseguenza della struttura interna. E allo stesso tempo i portici strutturali sono abbastanza flessibili da generare diverse variazioni attraverso la stessa logica. Così, il linguaggio architettonico si rifà all’uso di elementi di base come pilastri, travi e tetto, in un sistema modulare che crea un’idea di “semplice complessità”.
L’edificio è orientato verso i punti cardinali nord-sud, per cui ogni facciata guarda ogni punto cardinale e quindi la simmetria formale dell’insieme è rotta da una leggera asimmetria. Il padiglione è costituito da una struttura in legno che si erge da un podio di 25,2 x 31,2 metri secondo un unico modulo di base di 2,4 x 2,4. Su di essa si basano anche tutti i portici, che hanno un’altezza di 9,6 metri. Ogni portico genera uno spazio più grande (che collega due moduli) e uno più piccolo. Mentre il piccolo è chiuso, il grande è aperto e riceve un uso pubblico. Tuttavia, sono sempre in relazione tra loro e, se necessario, possono generare spazi più grandi quando sono collegati.
Progetto pubblicato sulla piattaforma DIVISARE